jueves, 19 de noviembre de 2009

Luigi Pirandello: teoria delle maschere


Luigi Pirandello è stato un drammaturgo, scrittore e poeta italiano, vincitore del Premio Nobel alla letteratura nel 1934.

Sigmun Freud ebbe una concezione dell’essenza di ogni persona molto simile a quella di Pirandello, però espresa in diversa forma. Freud parla dell’inconscio e di come è impossibile conoscere enteramente l’essenza di ogni persona, si possono conoscere solo piccole pulsasioni o espressioni di questo nella nostra vita.
La concezione dell’essenza dell’uomo che presenta Pirandello non è così lontana da Freud.

Luigi Pirandello introduce una teoria a cui si fa riferimento come la “Teoria delle maschere”, che spiega attraverso la metafora della maschera come l’uomo si trova nascosto dietro di una “maschera” imposta a noi dalla società, dai valori imposti da questa e dalla nostra famiglia. Questa maschera, così come la “maschera che ricopre l’inconscio”, non può essere tolta dall’uomo, e l’uomo non potrà allora conoscere la vera e propria essenza, la propria personalità.

Questa teoria si presenta, per esempio, nella sua opera Uno, nessuno e centomila dal titolo stesso:

· Uno: perchè una è la personalità che l’uomo pensa di avere

· Centomila: perchè l’uomo nasconde dietro la maschera tante personalità quante sono le persone che lo giudicano

· Nessuno: perché, in realtà, l’uomo non ne possiede nessuna

In quest’opera si racconta la storia di Vitangelo Moscada, che si svegliò un mattino e la moglie gli disse di avere il naso storto. Questo si vide allo specchio e si rese conto che in realtà non conosceva niente di lui stesso.

Il protagonista, dopo guardarsi allo specchio minuziosamente e scoprire i suoi difetti cominciò a domandare a tuttu come vedevano il suo naso, credeva che tutti lo guardavano solo per questo e cominciò anche a divulgare i diffetti degli altri. Così, creo una grande crisi di identità fra tutte le persone del popolo, che credevano di conoscere se stessi ma in realtà non conoscevano i propri defetti.

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